Piccola antologia dello scrivere chiaro

A cura di Matteo Viale

 

 

 


 

 

RAYMOND CARVER
Il mestiere di scrivere

 


Sapevo che qualcosa di cruciale mi stava accadendo, qualcosa d'importante. Mi aiutò a capire quanto fosse importante dire esattamente quel che volevo dire e nient'altro; non usare parole "letterarie" o un linguaggio "pseudo-poetico". Cercò di spiegarmi la differenza che c'è, ad esempio, tra il dire "l'allodola vola sul prato" e "sul prato l'allodola vola". C'è un suono, e un senso, diverso, no? La parola "terra" e la parola "suolo", per esempio. Terra è terra, diceva, significa terra, sporco, quella roba là. Ma se dici "suolo", allora è qualcosa d'altro, è una parola che ha altre ramificazioni. Mi insegnò a usare le contrazioni nella mia scrittura. Mi mostrò come dire ciò che volevo dire e a usare il minimo numero di parole per farlo. Mi fece capire che tutto, assolutamente tutto, ha importanza in un racconto. È importante sapere dove mettere le virgole e i punti.

("Fuochi", p. 43)

 

In una poesia o in un racconto si possono descrivere cose, oggetti comuni usando un linguaggio comune ma preciso, e dotando questi oggetti - una sedia, le tendine di una finestra, una forchetta, un sasso, un orecchino - di un potere immenso, addirittura sbalorditivo. Si può scrivere una riga di dialogo apparentemente innocuo e far sì che provochi al lettore un brivido lungo la schiena: l'origine del piacere artistico, secondo Nabokov. Questo è il tipo di scrittura che mi interessa più di ogni altra. Non sopporto cose scritte in maniera sciatta e confusa, sia che si presentino sotto pretese sperimentali, sia che si tratti semplicemente di realismo reso in maniera goffa. Il narratore del meraviglioso racconto di Isaac Babel intitolato "Guy de Maupassant", parlando della tecnica narrativa, a un certo punto dice: "Non c'è ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un punto messo al punto giusto".

("Il mestiere di scrivere", p. 25)

 

Perché i dettagli siano concreti e carichi di significato, è essenziale che il linguaggio sia dato in maniera quanto mai accurata e precisa. Le parole possono essere precise anche al punto da apparire piatte, l'importante è che siano cariche di significato: se usate bene, possono toccare tutte le note.

("Il mestiere di scrivere", p. 29)

 

 


Fonte: Raymond Carver, Voi non sapete cos'è l'amore, Roma, Minimum fax, 2000.

 

 

 

 

       

      Pagina a cura di Matteo Viale Ultimo aggiornamento: 31/10/07