RAYMOND
CARVER
Il mestiere di scrivere
Sapevo che qualcosa di
cruciale mi stava accadendo, qualcosa d'importante. Mi aiutò
a capire quanto fosse importante dire esattamente quel che volevo dire
e nient'altro; non usare parole "letterarie" o un linguaggio
"pseudo-poetico". Cercò di spiegarmi la differenza
che c'è, ad esempio, tra il dire "l'allodola vola sul prato"
e "sul prato l'allodola vola". C'è un suono, e un senso,
diverso, no? La parola "terra" e la parola "suolo",
per esempio. Terra è terra, diceva, significa terra, sporco,
quella roba là. Ma se dici "suolo", allora è
qualcosa d'altro, è una parola che ha altre ramificazioni. Mi
insegnò a usare le contrazioni nella mia scrittura. Mi mostrò
come dire ciò che volevo dire e a usare il minimo numero di parole
per farlo. Mi fece capire che tutto, assolutamente tutto, ha importanza
in un racconto. È importante sapere dove mettere le virgole e
i punti.
("Fuochi",
p. 43)
In
una poesia o in un racconto si possono descrivere cose, oggetti comuni
usando un linguaggio comune ma preciso, e dotando questi oggetti - una
sedia, le tendine di una finestra, una forchetta, un sasso, un orecchino
- di un potere immenso, addirittura sbalorditivo. Si può scrivere
una riga di dialogo apparentemente innocuo e far sì che provochi
al lettore un brivido lungo la schiena: l'origine del piacere artistico,
secondo Nabokov. Questo è il tipo di scrittura che mi interessa
più di ogni altra. Non sopporto cose scritte in maniera sciatta
e confusa, sia che si presentino sotto pretese sperimentali, sia che
si tratti semplicemente di realismo reso in maniera goffa. Il narratore
del meraviglioso racconto di Isaac Babel intitolato "Guy de Maupassant",
parlando della tecnica narrativa, a un certo punto dice: "Non c'è
ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un punto
messo al punto giusto".
("Il
mestiere di scrivere", p. 25)
Perché
i dettagli siano concreti e carichi di significato, è essenziale
che il linguaggio sia dato in maniera quanto mai accurata e precisa.
Le parole possono essere precise anche al punto da apparire piatte,
l'importante è che siano cariche di significato: se usate bene,
possono toccare tutte le note.
("Il
mestiere di scrivere", p. 29)
Fonte:
Raymond Carver, Voi non sapete cos'è l'amore, Roma, Minimum
fax, 2000.