MARIA
CORTI
Decalogo di scrittura
Dieci
regole per "vendere" bene qualche idea
senza offendere la grammatica o l'ortografia
1.
Onora la punteggiatura. Come i segnali stradali, i segni di interpunzione
danno istruzioni sul percorso di lettura: sosta, sosta vietata, limiti
di velocità. La virgola è il segno più usato, indicante
pausa o separazione, ma non il più facile: non separare il soggetto
dal predicato con una virgola. Mentre una virgola separa, due congiungono
(Il padre, arrivato, telefonò). Il punto e virgola separa
non due parole come la virgola, ma due frasi e in modo più debole
del punto (Era un buon oratore; tutti lo ascoltavano con piacere).
I due punti precedono il discorso diretto (Disse: "Vieni")
o sostituiscono i connettivi, poiché, cioè,
tanto che ecc. (Ho interrotto quel libro: non mi piaceva).
2.
Qualche consiglio sull'ortografia o scrittura corretta: il gruppo sce
non richiede la i (conoscenza) salvo in scienza
e coscienza e derivati. Il gruppo gn non richiede la i
se seguito dalle vocali a, e, o, u (le
castagne). Gli aggettivi in -are hanno il sostantivo in -ità
(complementare, complementarità; interdisciplinare,
interdisciplinarietà); quelli in -ario o -orio
lo hanno in ietà (contraddittorio, contraddittorietà).
3.
Separare bene le sillabe se si va a capo: paz-zia, ac-qua,
ma se la prima delle consonanti è a: va-stità,
co-stretto; se la seconda è r o l: qua-dro,
sca-gliare; così anche co-gnato.
4.
Non dimenticare nella copiatura l'accento sulle parole ossitone (idoneità);
accentare i monosillabi solo se hanno due significati (da congiunzione,
ma dà voce verbale; la articolo, ma là
avverbio ecc.). Quindi non accentare qui e qua. Richiede
accento sé pronome, ma non se stesso.
5.
Non apostrofare bel, tal, qual ecc., ma gli imperativi
di seconda persona (da' per dai, fa' per fai
ecc.) e po', mo', (a mo' di attore; un po' di
fiori).
6.
Diverse sono le forme di sviluppo di un tema, a seconda che sia storico,
letterario, di attualità; ogni tipo richiede una fase preliminare
di riflessione e di raccolta di idee e dati.
7.
Prima di costruire il testo scritto si deve decidere quali sono le cose
da dire e l'ordine in cui vanno dette; non basta cioè avere delle
idee, ma bisogna organizzarle e scegliere un "punto di vista".
È consigliabile perciò qualche preliminare appunto in
forma di scaletta o schema logico, perché il tema risulti coerente
nel suo svolgimento.
8.
Quando si svolge un tema, si vuole persuadere il lettore della validità
di quello che si scrive; affinché ciò avvenga, si deve
applicare, sia pure in modo semplice la tecnica dell'argomentazione.
Si scelgono gli argomenti che giustificano la propria tesi (letteraria,
storica, sociale) e si cerca di confutare le opinioni contrarie. Dopo
di che si tirano le conclusioni.
9.
La capacità di ragionamento di un giovane risulterà dalla
fusione di elementi argomentativi con dati informativi; i soli dati
informativi (o nozionistici, come si suol dire) provano la diligenza
della preparazione ma non la maturità dell'intelligenza.
10.
Una volta steso il tema, risultano utili due operazioni: la prima è
una attenta rilettura in funzione di punteggiatura e ortografia. La
seconda è la revisione stilistica: lo studente deve fare in piccolo
quello che in grande fa ogni scrittore, ripulire la pagina migliorando
la scelta dei vocaboli, delle immagini, evitando ripetizioni o rime
(in italiano è facile fare delle rime!), insomma esercitando
un attento controllo sulla propria scrittura. Ps.: L'esperienza delle
prime stesure delle tesi di laurea giustifica l'apparente carattere
elementare dei primi cinque punti del decalogo.
Fonte:
Maria Corti, Onora il punto, la virgola e i due punti. Dieci regole
per "vendere" bene qualche idea senza offendere la grammatica
o l'ortografia, "La Repubblica"